Lens on Life: dal trauma alla speranza in un mondo turbolento

4 min.
Un giovane tiene alzata la mano, guidando una giovane donna che impugna una fotocamera. Sullo sfondo, erba, alberi ed edifici.

"È stato un anno impegnativo," afferma Sam Powers, riflettendo il pensiero di molti. Tuttavia, per Sam, questo ha significato lavorare con giovani provenienti da alcuni dei contesti più difficili al mondo. Lui e suo fratello Jack hanno avviato il primo laboratorio mediatico di Lens on Life nel 2018, insegnando fotografia e alfabetizzazione digitale ai ragazzi di Goma, una regione della Repubblica Democratica del Congo devastata dalla guerra.

Negli anni successivi, hanno esteso notevolmente la portata di Lens on Life, e oggi l'organizzazione collabora con il Canon Young People Programme (CYPP) in Camerun, nei campi profughi in Iraq e Giordania, continuando a operare a Goma. Insieme ai team locali, sono completamente dedicati a supportare i propri studenti.

"Dovunque lavoriamo, non possiamo mai prevedere come sarà il mese successivo" spiega Sam. "Non possiamo trovarci nella posizione di dover chiudere un progetto e spostarci su un altro." In un mondo instabile, è comprensibile che molte ONG si spostino dove c'è maggiore necessità, ma per Lens on Life, Sam sottolinea: "Questa non è la missione che abbiamo costruito."

Cita come esempio il campo profughi di Zaatari, in Giordania: "È stato un punto centrale per molto tempo, ma recentemente è scomparso dalla narrativa globale. Ci sono 80.000 siriani lì, e ogni volta che torniamo vediamo sempre meno ONG, perché ora devono andare in Ucraina, in Sudan… Penso che, alla fine, dobbiamo continuare a fare quello che facciamo, perché altri se ne vanno."

Tre uomini si trovano davanti a una lavagna in una classe, mentre gli studenti li osservano.

Creare stabilità per i loro studenti è fondamentale, visto che le loro vite sono segnate da un continuo stato di incertezza e cambiamento. A Goma, per esempio, la scuola di Lens on Life è sotto costante minaccia: interruzioni di corrente, conflitti armati e, incredibilmente, il rischio di colate di lava dai vulcani attivi nelle vicinanze. "Potremmo dover fermarci per alcuni mesi in qualsiasi momento" afferma Sam. "Siamo grati che Canon sia stata nostro al fianco lungo questo cammino. Affrontare insieme queste difficoltà ha reso la nostra collaborazione con CYPP ancora più forte. Ci ha mostrato quanto siano simili i nostri approcci e quanto entrambi siamo impegnati a crescere a lungo termine."

Questa crescita porterà sicuramente Lens on Life ad ampliare ulteriormente il suo programma in altri Paesi. Tuttavia, anche a questa scala, con oltre 100 studenti che partecipano a corsi di sei mesi, ogni relazione con i giovani fotografi rimane profondamente personale per i fratelli. I successi raggiunti sono vittorie contro avversità straordinarie, e come potrebbero non esserlo, considerando le enormi difficoltà che i loro studenti devono affrontare?

"Non riesco nemmeno a contare le storie… è difficile" dice Sam, un uomo straordinariamente eloquente, ma che qui fatica a trovare le parole giuste. "È indescrivibile per qualcuno che non ha passato del tempo in queste regioni. Fughe dai conflitti, viaggi interminabili per la propria sopravvivenza, storie di violenza domestica, incarcerazioni, abusi, guerre…"

"Ogni volta che ritorno in questi luoghi, trovo sempre qualcuno che si è perso, una nuova tragedia, un nuovo trauma. E questo conferma ancora una volta quanto sia cruciale restare e continuare a cercare di integrare i nostri studenti in contesti che possano offrire loro delle opportunità."

Un esempio di successo è quello di uno studente proveniente da Yaoundé, in Camerun. La violenza e lo sfollamento che colpiscono questa zona sono spesso ignorati dai media, ma le atrocità sono molto reali. Questo giovane ha perso tutta la sua famiglia a causa dei ribelli e ha dovuto fuggire a piedi nella foresta per salvarsi. "Lui stesso ha detto di sentirsi completamente perso", racconta Sam. "Ma ha trovato la sua strada verso Lens on Life, ha imparato il francese e ha ottenuto una borsa di studio per un'università locale. Ora è insegnante di Lens on Life in Camerun."

Ogni volta che ritorno in questi luoghi, trovo sempre qualcuno che si è perso, una nuova tragedia, un nuovo trauma. E questo conferma ancora una volta quanto sia cruciale restare…"

Un altro ex studente è diventato uno stimato corrispondente. Altri sono stati assunti da ONG per documentare il loro lavoro da condividere con il mondo. E sebbene l'obiettivo principale sia offrire nuove opportunità a questi giovani talenti, Sam vede Lens on Life anche come uno strumento che consente ai fotografi diplomati di riprendere il controllo della narrazione riguardo ciò che accade intorno a loro. Per troppo tempo hanno visto giornalisti raccontare storie di luoghi che loro conoscono meglio di chiunque altro. Ora possono mostrare la loro prospettiva. "I nostri studenti ora vengono pagati", sottolinea Sam. "Hanno un lavoro stabile. Ed è davvero importante vedere questi risultati concreti."

Ispirati dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ogni studente che prende parte al Canon Young People Programme con Lens on Life ha l'opportunità di comprendere come le sfide quotidiane siano collegate a temi globali di grande importanza. Sam ha osservato come queste problematiche abbiano modellato il tipo di fotografi che i suoi studenti stanno diventando, ed è una fonte di grande ispirazione per insegnanti e studenti. "Perché Lens on Life siamo io, Jack e la comunità che abbiamo creato" afferma. "Avere il Canon Young People Programme come nostro partner ci offre un livello di connessione e rilevanza globale che consente ai nostri studenti di entrare nel mercato internazionale. In definitiva, ha arricchito la nostra capacità di fare la differenza."

Scopri di più su Lens on Life e sul Canon Young People Programme.

Materiale correlato