Cosa cerchi quando scegli l'attrezzatura?
"Uso rigorosamente Canon e adoro la serie 5D. La uso da anni. La fotocamera Canon EOS 5D Mark III, molto leggera e resistente, è stata eccezionale. Ho bisogno di un modello piuttosto resistente, ma che sia anche piccolo e maneggevole. Inoltre, mi serve un'alta velocità di elaborazione e file più piccoli su cui lavorare con il mio portatile sul campo. L'obiettivo Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM è stato l'ideale in molte occasioni perché non sapevo esattamente cosa avrei visto ogni giorno. Solitamente montavo quello e mi portavo dietro un altro obiettivo fisso. Questo era il mio obiettivo preferito per la sua versatilità e velocità".
Ti sei mai ritrovato in una situazione in cui hai spinto la tua attrezzatura al limite?
"Sì, penso di averlo fatto per la maggior parte del tempo a Mosul. Quando venivo sballottato a bordo di un Humvee o quando mi buttavo a terra per mettermi al riparo, la mia apparecchiatura prendeva un sacco di colpi, ma non mi ha mai abbandonato. D'estate, in Iraq, la temperatura raggiunge i 50 °C. E durante gli scatti la mia fotocamera lavorava il doppio. Tuttavia, anche in queste occasioni, non mi ha mai creato problemi. È stata straordinaria, davvero".
Cosa ti spinge a fare questo tipo di lavoro?
"Ho sempre voluto andare in quei luoghi in cui sentivo che nessun altro era davvero presente, raccontare le storie delle persone coinvolte nei conflitti o nelle loro conseguenze. Per me è importante essere un testimone e un documentarista: raccolgo informazioni e le riporto. Se questo faccia la differenza, non lo so, ma continuo a pensare che per noi sia vitale essere lì".