Irripetibili storie fotografiche ispirate dal 2020

Una cosa è certa: nel 2020 ogni fotografo ha potuto raccontare una storia unica.
Un uomo a petto nudo seduto in una vasca da bagno con un trucco da clown.

Il lockdown ha dato origine a progetti fotografici davvero stravaganti. La storia della Canon Ambassador Nanna Heitmann su un clown in quarantena è stata fotografata nell'appartamento di sua nonna a Mosca, dove insieme a un amico ha trascorso le prime settimane di lockdown, cercando di dare un senso alla nuova realtà. Scatto realizzato con fotocamera Canon EOS R e obiettivo Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM a 24 mm, 1/125 sec, f/2.8 e ISO 2500. © Nanna Heitmann

Ancora non sappiamo cosa ha in serbo per noi il 2021, ma di una cosa siamo certi: quest'anno ogni fotografo ha avuto modo di raccontare una storia unica nel suo genere.

A differenza del passato, ogni genere fotografico ha subito le conseguenze di un singolo evento globale; il Covid-19 ha costretto i fotografi di tutto il mondo a riconsiderare il loro modo di lavorare, dando origine a progetti realizzabili unicamente nel 2020. Da stravaganti progetti personali ispirati da un inaspettato lockdown a storie realizzate per necessità a causa dei mutamenti del panorama commerciale e di un calendario culturale alterato in modo irriconoscibile.

Ecco cinque storie fotografiche che, a modo loro, incarnano i tempi in cui viviamo.

Un uomo con un gilet rosso in piedi su un letto. L'ombra di un lampadario è proiettata su tutta la stanza.

Durante le prime settimane di lockdown a Mosca, in Russia, le persone potevano uscire solamente per recarsi al supermercato più vicino. Se tentavano di salire in metropolitana senza un codice QR con permesso speciale, le porte non si aprivano. Nanna e Andrey hanno sfruttato l'ambiente in cui si trovavano per raccontare la storia di un clown in quarantena. Scatto realizzato con fotocamera Canon EOS R e obiettivo Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM a 24 mm, 1/160 sec, f/2.8 e ISO 1250. © Nanna Heitmann

1. Il clown di Mosca

Cosa ottieni se rinchiudi un clown senza pubblico e una fotografa documentarista disoccupata in un appartamento di Mosca? Un progetto fotografico fantastico e assurdo, che riflette le emozioni surreali vissute da Nanna Heitmann, Canon Ambassador e fotografa Magnum, e dal suo amico Andrey durante il primo lockdown nella capitale russa, a marzo 2020.

All'epoca non era chiaro se i giornalisti avessero il permesso di spostarsi in città, mentre i clown come Andrey certamente non potevano uscire o lavorare. "Ero rimasta in contatto con i miei colleghi di Magnum e tutti condividevano i loro lavori e le idee per fotografare questo momento storico" racconta Nanna. "È questo che mi ha ispirato a fotografare Andrey, il clown in quarantena, mentre faceva il giocoliere sul tetto, mangiava cibo in scatola e giocava con le sue marionette. Cercavamo di dare un senso alla situazione e di costruirci una via di fuga".

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Un orso bruno e i suoi quattro cuccioli che camminano in un bosco.

Una famiglia di orsi bruni marsicani nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sugli Appennini. Questi animali in via di estinzione sono stati avvistati da alcuni escursionisti che, per sfuggire all'isolamento, sono affluiti nella zona in gran numero. © Bruno D'Amicis

Una folla di fotografi sul lato di una strada in un piccolo paese rurale.

Alcuni fotografi si sono riuniti nei pressi di Villalago per fotografare gli orsi in pericolo di estinzione. Scatto realizzato con Canon EOS 5D Mark IV e obiettivo Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM a 70 mm, 1/40 sec, f/5.6 e ISO 200. © Bruno D'Amicis

2. Paparazzi sugli Appennini

Pochi associano l'Italia agli orsi e, fino all'estate del 2020, non erano in molti a sapere che nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sugli Appennini, si può trovare una specie in grave pericolo di estinzione, con meno di cinquanta esemplari rimasti. Con gli aeroporti chiusi e la gente immersa nella natura come mai prima d'ora, una famiglia di orsi bruni marsicani è diventata improvvisamente un'attrazione turistica. Bruno D'amicis, Canon Ambassador e fotografo naturalista, ha documentato come i monti, solitamente tranquilli e silenziosi, si siano improvvisamente riempiti di fotografi con la mascherina che puntavano i loro teleobiettivi verso un'orsa e i suoi quattro cuccioli.

"Le persone vogliono ammirare la natura, ma se non si mantiene la giusta distanza, l'orso potrebbe prendere troppa confidenza, con il rischio che si avvicini troppo all'uomo e metta in pericolo se stesso e gli altri" afferma Bruno. "Il lato positivo è che, grazie a una maggiore consapevolezza, è cresciuto l'interesse per la conservazione dell'orso".

3. Il potere della prospettiva

Cosa staranno facendo questi uomini nelle tre fotografie che appaiano all'inizio del video del Canon Ambassador Gulshan Khan? Per conoscere la risposta, basterà guardare il filmato di tre minuti fino alla fine. Tuttavia, questo curioso fotogramma che stimola la riflessione non avrebbe mai visto la luce, se non fosse stato per la strana situazione in cui la fotocronista sudafricana si è trovata a pochi mesi dall'inizio del 2020.

"Il mio piano per il 2020 era abbandonare la cronaca e realizzare più documentari, ma con lo scoppio della pandemia è stato difficile partire e portare a termine i progetti" afferma Gulshan.

"Allora ho riesumato il mio archivio e trovato nuovi significati nei vecchi scatti". Utilizzando tre fotografie che immortalano una fila di uomini appoggiati a una staccionata nella città di Soweto, Gulshan ha realizzato un video ricco di spunti di riflessione, in cui condivide le sue intuizioni sulla società avute riguardando una fotografia del passato.

Gulshan ha realizzato il video per la prestigiosa Joop Swart Masterclass, il cui tema di quest'anno era "Reset". "Mi ha fatto pensare. Produciamo così tanto che normalmente non abbiamo tempo per riflettere" afferma. "Ed è guardando indietro e riflettendo che notiamo dei modelli, cosa è cambiato e cosa deve ancora cambiare. Spero davvero che tutto ciò che è accaduto nel 2020 non sia stato vano, ma ci aiuti a pensare e a riflettere nel 2021".

Una madre e suo figlio in posa per un ritratto dietro una porta di vetro.

Durante il lockdown, il fotocronista danese-colombiano Nikolai Linares ha lavorato a un progetto personale: "The Quarantined". Jenni, trentaquattro anni, è risultata positiva al Covid-19 dopo una vacanza sulla neve a Ischgl, in Austria, e si è isolata con il figlio Marco di nove anni. Ha altri due figli di tre e quattro anni che, durante la quarantena, ha visto solo su FaceTime. Scatto realizzato con Canon EOS 5D Mark IV e obiettivo Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM a 41 mm, 1/250 sec, f/4 e ISO 160. © Nikolai Linares

4. Ritratti in stile 2020

Di solito gli piace avvicinarsi ai volti sudati dei pugili che hanno appena perso un incontro o saltare nell'arena della corrida per catturare la passione degli apprendisti matador dodicenni, ma quest'anno il fotocronista danese-colombiano Nikolai Linares ha dovuto pensare a modi diversi per realizzare i suggestivi ritratti e reportage che lo hanno reso famoso.

Il tempo libero e la mancanza di sport o eventi da documentare hanno permesso al Canon Ambassador di dedicarsi a un progetto personale, "The Quarantined", una galleria di ritratti realizzati a distanza di sicurezza, ma non per questo meno suggestivi, di persone con sintomi da Covid-19 in auto-isolamento nella propria abitazione. "Le immagini sono state scattate attraverso le finestre delle loro case, a dimostrazione di come, in isolamento, le persone siano tanto a portata di mano quanto irraggiungibili" afferma Nikolai.

Il reportage è stato pubblicato su un giornale danese e il lavoro da freelance di Nikolai sta iniziando a risollevarsi. "Da un punto di vista lavorativo, penso che le cose rimarranno così come sono [con alcune restrizioni] per molto tempo, ma non credo che affronteremo un altro grande lockdown" sostiene.

5 suggerimenti per sfruttare al meglio il tempo libero

Cambiamenti di piani, incarichi annullati, eventi cancellati... Il tempo libero offre però l'opportunità di adattarsi, recuperare e riflettere sui progetti futuri.
Una folla di fronte a un edificio di Taiwan che espone l'insegna "ZERO" riferendosi al numero di casi di Covid-19 registrati quel giorno.

Una piccola folla (uno spettacolo raro in molti Paesi al momento dello scatto) si è radunata di fronte a un'insegna che annuncia un altro giorno con zero contagi a Taiwan, il 26 aprile 2020. Scatto realizzato con Canon EOS 70D (ora sostituita da Canon EOS 90D) e obiettivo Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM a 18 mm, 1/160 sec, f/3.5 e ISO 3200. © Jérôme Gence

5. La fotografia all'epoca del lavoro a distanza

Nel marzo 2020, il Canon Ambassador Jérôme Gence è rimasto bloccato a Parigi durante il lockdown, dopo che i voli per Taiwan, dove avrebbe dovuto girare un documentario, erano stati cancellati. Tuttavia, non ha lasciato che la situazione gli impedisse di svolgere il suo lavoro. Adattandosi alla criticità delle circostanze, Jérôme ha chiesto alla sua assistente fotografa a Taiwan, Chi-Hui Lin, di collegare uno smartphone alla sua fotocamera Canon EOS 70D. Jérôme l'avrebbe guidata mentre girava per Taipei, spiegandole cosa catturare e dove posizionarsi per comporre gli scatti che voleva realizzare. In questo modo, è stato in grado di documentare la vita nella capitale taiwanese, che proseguiva normalmente con la gente sui mezzi pubblici, nei bar e sulle spiagge, in un momento in cui molti altri paesi vivevano restrizioni di ogni sorta a causa della pandemia. Il reportage è stato poi pubblicato sul quotidiano Le Monde.

"Mi sono chiesto come unire le capacità umane con la tecnologia per raccontare storie di rilievo durante il lockdown" afferma Jérôme. Web analyst e fotografo, la missione di Jérôme è esplorare il rapporto tra l'uomo e la tecnologia digitale. Sicuramente nel 2021 continuerà a spingere i limiti e a studiare nuovi possibili utilizzi della fotocamera.

Kathrine Anker

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