Un'immagine della serie "Telework" del fotografo documentarista Jérôme Gence. Questi lavoratori da remoto possono condividere consigli e opportunità professionali dal comfort di una villa a Bali. Scatto realizzato con Canon EOS 5D Mark IV e obiettivo Canon EF 24-105mm f/4L IS II USM a 24 mm, 1/80 sec, f/4 e ISO320. © Jérôme Gence
Può sembrare strano che un fotografo documentarista abbia esperienza nella raccolta e nell'analisi di dati per marchi internazionali, ma Jérôme Gence ha trovato delle sorprendenti somiglianze tra le sue due diverse carriere.
"Inconsciamente, ho imparato a raccontare storie lavorando con i numeri", spiega. "Una volta che hai raccolto i dati, devi raccontare la storia. Il tuo cliente ha poco tempo per ascoltare i risultati dell'analisi, per cui devi andare dritto al punto".
Jérôme è affascinato dall'impatto che la tecnologia sta avendo sulle nostre vite, e la sua fotografia fa luce su come internet e i nuovi modi di comunicazione digitale hanno cambiato il modo in cui lavoriamo e ci relazioniamo gli uni con gli altri. I suoi progetti documentaristici, perlopiù svolti in Asia, si sono concentrati su fenomeni come la cultura dei selfie, lo streaming, l'ossessione per i cantanti virtuali e le vite dei nomadi digitali.
L'abilità di Jérôme di creare storie su come viviamo oggi, originali e legate alla tecnologia, lo ha aiutato a farsi notare nel mondo estremamente competitivo del fotogiornalismo. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste prestigiose come Le Figaro, Stern, Der Spiegel, Le Monde e sul sito del National Geographic. La sua ultima serie sui lavoratori da remoto, "Telework", è stata selezionata per il festival di fotogiornalismo Visa pour l'Image 2021.
Jérôme ha imparato delle lezioni importanti durante il suo percorso professionale e qui offre cinque consigli, basati sulle sue esperienze, per gli aspiranti fotografi documentaristici.