FILMMAKING

Il potere della tecnica one-shot, preziosa alleata dello storytelling

Il regista Danny Feng parla delle riprese one-shot realizzate con Canon EOS C70 per creare il senso d'immersione nella musica dal vivo.
Due musicisti sopra un tetto, illuminati dal sole che tramonta alle loro spalle. Uno ha in mano una chitarra, l'altra suona una tastiera.

Danny Feng, regista e produttore creativo, ha utilizzato la tecnica one-shot per conferire al video musicale dei Camel Power Club l'atmosfera immersiva delle performance dal vivo. © Danny Feng/Feng Production

La tecnica one-shot consiste nel catturare tutta una scena dall'inizio alla fine realizzando un solo filmato ininterrotto, senza tagli né ritocchi.

"Alcuni pensano che serva solo a fare scena, e naturalmente non è adatta a tutte le occasioni, ma adoro la tensione che crea", dice Danny Feng, regista e direttore creativo di Berlino e fondatore di Feng Production. "Mi piace realizzare video musicali e documentari eseguendo un'unica ripresa". Invece di inseguire la perfezione, Danny sfrutta questa tecnica accettando l'errore umano e ammantandolo di fascino, realismo e senso di immersione.

Danny è un ex tecnico del suono e i suoi primi esperimenti con questa tecnica si sono ispirati alle sessioni live acustiche. Qui ci racconta quando utilizza la tecnica one-shot, perché l'ha scelta per il video musicale di Ventura (live a Bruxelles) dei Camel Power Club e ci presenta il suo kit preferito per le riprese one-shot. Danny condivide inoltre i suoi migliori suggerimenti per le riprese one-shot.

Primo piano di un obiettivo Canon RF 24-70mm F2.8 L IS USM su Canon EOS C70.

Danny ha equipaggiato Canon EOS C70 con l'obiettivo RF 24-70mm F2.8 L IS USM per girare il video musicale dei Camel Power Club: "Ho preferito faticare per ottenere riprese stabili da solo che usare un gimbal", spiega, chiarendo di fare affidamento sulla stabilizzazione elettronica dell'immagine "impressionante" di EOS C70 abbinata allo stabilizzatore ottico dell'obiettivo.

Il regista Danny Feng tiene tra le mani Canon EOS C70 con l'obiettivo RF 24-70mm F2.8 L IS USM, guardando in basso verso il schermo orientabile.

"L'errore umano fa parte del gioco", dice Danny della tecnica one-shot, sottolineando la necessità di accettare queste imperfezioni in quanto contribuiscono a dare carattere al video. © Danny Feng/Feng Production

Cos'è la tecnica one-shot?

Per one-shot s'intende un'intera scena o sequenza filmata con una ripresa ininterrotta da una videocamera singola. Alcuni celebri esempi di tecnica one-shot nel cinema includono la scena iniziale di L'infernale Quinlan (1958), diretto da Orson Welles, e la sequenza di Copacabana in Il padrino (1990), diretto da Martin Scorsese.

"Niente tagli, nessun filtro, niente post-produzione: giriamo la scena così com'è e la pubblichiamo", dice Danny. "Penso sia fantastico perché, in quel contesto, aggiunge la familiarità di una scena vera e autentica".

Quando utilizzare la tecnica one-shot

La tecnica one-shot sembra molto impegnativa, quindi perché adottarla? "La componente della sfida gioca sicuramente un ruolo", dice Danny, "soprattutto quando si tratta di illuminare una scena o di fare i conti con i marcatori temporali che ti indicano dove devi essere in un dato momento. In questi casi penso sia molto difficile adottare la tecnica one-shot".

Nel cinema, comunque, questa tecnica viene impiegata per creare tensione durante i momenti drammatici, o un realismo eloquente che accompagna i protagonisti attraverso le scene. In campo musicale, dà a chi ascolta l'impressione di stare assistendo a una performance dal vivo. Danny pensa che la tecnica one-shot si presti soprattutto alla musica dal vivo, per cui la impiega regolarmente.

"Credo che sia sempre meglio mostrare tutto e farlo in una sola ripresa", continua. "In questo modo si vede che i musicisti non nascondono nulla, immortalando la loro performance dal vivo senza alcun ritocco. Questa tecnica regala al pubblico la sensazione di trovarsi di fronte all'artista. Se questo commette un errore, resterà nel pezzo".

Un tecnico che indossa guanti bianchi sta pulendo il sensore di una fotocamera Canon.

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Primo piano di una videocamera Canon EOS C70.

"Ho usato di tutto, dalle mirrorless più piccole alla videocamera cinematografica Canon EOS C500 [ora sostituita da EOS C500 Mark II]", racconta Danny, "e trovo che EOS C70 sia un ottimo compromesso: compatta e familiare come una fotocamera mirrorless Canon, ma provvista di tutte le funzionalità cinema".

Primo piano di un obiettivo Canon RF 24-70mm F2.8 L IS USM.

Per le riprese one-shot, Danny sceglie sempre un obiettivo zoom, che garantisce velocità e flessibilità. Per il video musicale dei Camel Power Club ha selezionato l'obiettivo RF 24-70mm F2.8 L IS USM.

Qual è il kit migliore per la tecnica one-shot?

"Sono appassionato di tecnologia e sono sempre alla ricerca delle ultime novità, ma quando riprendo non voglio pensare all'attrezzatura", dice Danny. "Ecco perché mi piace EOS C70: posso impostarla in meno di 5 minuti, e poi posso cercare di immortalare tutto ciò che desidero".

Anche il peso è un fattore importante da considerare, ma la leggerezza non è necessariamente un plus. "Mi sono accorto che, in genere, una videocamera pesante riduce le vibrazioni che sono in grado di raggiungere il sensore", dice Danny. "In assenza di stabilizzazione dell'immagine integrata, cerco di appesantire la videocamera più che posso, però con EOS C70 mi trovo bene perché è compatta, non troppo pesante né troppo leggera, e ha una stabilizzazione elettronica dell'immagine impressionante".

Il più delle volte riprende a mano libera, senza usare "niente di speciale" in fatto di equipaggiamento e filmando in 4K per la massima versatilità in fase di editing. "Ora che è possibile riprendere senza limiti di tempo e che anche i codec sono piuttosto efficienti, puoi filmare in 4K su una scheda da 128 gigabyte, che permette di salvare molti contenuti".

Danny apprezza inoltre la durata della batteria della sua videocamera cinematografica Canon. "Dura molto a lungo, il che è incredibile e utilissimo per le riprese one-shot, in cui non puoi permetterti di pensare a questi particolari".

Per il video musicale dei Camel Power Club, Danny ha abbinato EOS C70 all'obiettivo Canon RF 24-70mm F2.8 L IS USM. "È leggero, ed è pratico poter passare dallo zoom a un'inquadratura ampia in base alla scena", dice.

Quando Danny sceglie il kit, pensa anche alla qualità dell'output e alla gamma dinamica, nonché alla preziosa flessibilità che permette di lavorare in post-produzione senza introdurre rumore o banding.

Un primo piano di Canon EOS C70 con una figura occhialuta in piedi dietro di essa.

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I migliori suggerimenti di Danny Feng per le riprese one-shot

Il consiglio principale di Danny per la realizzazione di one-shot è di scendere a patti con le imperfezioni, perché sono loro a dare carattere al filmato. Tutto sta in come gestisci gli errori quando si presentano. "È questo il bello delle performance dal vivo: ci saranno delle imperfezioni, che però sono anche affascinanti. Se ti capita di perdere la messa a fuoco per qualche istante, basta che tu mantenga la calma e rimetta a fuoco il soggetto molto lentamente".

Quali sono le lezioni che Danny ha appreso da quando ha approcciato la tecnica one-shot per la prima volta?


1. Non esagerare con le riprese


"Quelle fondamentali sono le prime tre", dice Danny. "Per quanto riguarda la musica, di solito corrispondono al momento in cui gli artisti danno il meglio di sé. La magia sfuma molto in fretta man mano che effettui più riprese. Anche se il movimento (incluso quello della videocamera) non è proprio quello che desidero, preferisco sempre selezionare una ripresa dalla prima alla terza, perché la performance è migliore".


2. Identifica i momenti chiave


Danny non usa le storyboard, ma quando si occupa di video musicali ascolta il brano prima delle riprese. "Se conosco già il brano, so quando il vocalist canta o meno, quindi posso organizzarmi: per esempio, un paio di strofe prima che il vocalist smetta di cantare, inizio a concentrarmi sul chitarrista".


3. Imposta manualmente il bilanciamento del bianco


"L'errore principale che commettevo le prime volte era impostare il bilanciamento automatico del bianco. Il problema è che, così facendo, ogni volta che ti sposti i colori cambiano. Quando cercavo di editare i video, mi ritrovavo con riprese viola, poi verdi, e poi di colori caldi. È sempre meglio impostare un valore e mantenerlo".


4. Sfrutta la stabilizzazione integrata


"La cosa per me più difficile è stata capire come lavorare da solo ottenendo riprese il più stabili possibile", racconta Danny. "Una videocamera con stabilizzazione dell'immagine integrata è un grandissimo aiuto". La stabilizzazione elettronica avanzata a 5 assi di EOS C70 garantisce performance eccezionali quando abbinata allo stabilizzatore ottico degli obiettivi stabilizzati, perché è in grado di neutralizzare molte delle scosse e delle vibrazioni tipiche delle riprese a mano libera.


5. Utilizza la messa a fuoco manuale


"Cerco di non usare la messa a fuoco automatica perché voglio essere io ad avere il controllo", dice Danny. Se metti a fuoco una persona e poi vuoi spostarti su un'altra, rischi che la messa a fuoco automatica vada a caccia del soggetto (concentrandosi ora su uno, ora sull'altro) senza un chiaro punto di messa a fuoco durante la transizione. "Può inficiare l'esperienza visiva, quindi gestisco la messa a fuoco manuale da me oppure mi faccio aiutare da un assistente operatore".


6. Fai movimenti ampi e fluidi


"Cammina come un ninja: muoversi molto lentamente permette di evitare scosse e vibrazioni", afferma Danny. "Se inizi il movimento dalle braccia e poi lasci che anche il corpo lo segua, le riprese risulteranno molto più fluide".


7. Usa la creatività per mantenere alto l'interesse


"Gioco sempre con gli oggetti in primo piano come bicchieri o foglie", spiega Danny. "Prova a sporcare l'immagine, magari sfruttando un'imperfezione dell'obiettivo o qualcosa che blocca la ripresa. A volte posizioniamo le luci in modo tale che l'immagine risulti leggermente imperfetta. Sono piccole cose che aggiungono molto carattere e rendono interessanti le riprese".


Nonostante le sfide tecniche che caratterizzano le riprese one-shot, si tratta di un approccio che, nella giusta situazione e con il giusto kit, permette di esprimere emozioni indispensabili per gli storyteller. "L'aspetto che preferisco di questa tecnica è l'immersività", dice Danny, "ed è proprio questo che cerco di comunicare con le mie riprese".

Emma-Lily Pendleton

Il kit di Danny Feng

Il kit essenziale usato dai professionisti per girare i video

Primo piano di una videocamera Canon EOS C70 con l'obiettivo RF 24-70mm F2.8 L IS USM.

Videocamera

Canon EOS C70

Progettata per chi cerca una videocamera leggera e compatta, EOS C70 si presta perfettamente alla tecnica one-shot. "Con EOS C70 mi trovo bene perché è molto compatta, non troppo pesante né troppo leggera", dice Danny. "E poi, ha una stabilizzazione elettronica dell'immagine impressionante".

Obiettivo

Canon RF 24-70mm F2.8 L IS USM

Uno zoom 24-70mm nato per superare le aspettative. Elementi come l'eccellente struttura a livello ottico, un'ampia apertura massima di f/2.8, un motore Nano USM per la messa a fuoco silenziosa e una stabilizzazione dell'immagine a 5 stop consentono di esprimere la tua creatività in tutte le condizioni. "Uso molto quest'obiettivo: è leggero, veloce e lo zoom garantisce molta flessibilità per le riprese one-shot", afferma Danny.

Accessori

Batteria Canon BP-A30

EOS C70 è fornita di batteria BP-A30. Per ogni evenienza, Danny ne ha presa una di scorta, "ma la seconda non l'ho nemmeno usata, perché la durata della batteria è incredibile".

Scarpe con le suole morbide

"Quando usi la tecnica one-shot, indossa scarpe molto comode e con le suole spugnose", consiglia Danny. "Quando cammini, sarà come se lo facessi sulle nuvole. Se indossi calzature con suole pesanti e rigide, intensificherai le vibrazioni della videocamera".

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