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I retroscena della pubblicità della nuova Jaguar F-PACE, realizzata con Canon EOS C200.
LE STORIE
Il nuovo film in stop motion di Wes Anderson, L'isola dei cani, ha già ottenuto il plauso della critica per il suo stile ispirato al cinema giapponese. Uno dei maggiori responsabili di questo risultato è il direttore della fotografia Tristan Oliver, che per la realizzazione del film ha scelto di utilizzare esclusivamente reflex Canon EOS-1D X.
Avendo lavorato nel film Fantastic Mr Fox di Wes Anderson e in altri successi del cinema in stop motion, tra cui ParaNorman e Galline in fuga, Tristan aveva le carte in regola per portare in vita questa storia futuristica di un gruppo di cani messi in quarantena su un'isola di rifiuti giapponese. Lavorare con il regista ha posto al team responsabile della fotografia una sfida unica.
Wes Anderson desiderava animazioni che somigliassero ai suoi film live action, girati con "obiettivi supergrandangolari", afferma Tristan. Poiché i pupazzi e gli scenari dei film in stop motion sono molto più piccoli rispetto agli attori umani o, in questo caso, ai cani reali, devono trovarsi molto più vicini all'obiettivo. Ciò rende difficile ottenere la profondità di campo che di solito ci si aspetta da obiettivi grandangolari.
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"Durante i primi piani, invece di avere un attore a 2 metri di distanza hai un pupazzo a 20 centimetri dall'obiettivo. Ciò significa che devi utilizzare l'impostazione più bassa della messa a fuoco dell'obiettivo o, addirittura, quella micro. Quando riprendo un pupazzo che si trova alla distanza minima dall'obiettivo, se utilizzo f/16 o f/22 potrebbe accadere che la parte dal naso alle orecchie sia a fuoco e il resto completamente fuori fuoco", afferma Tristan.
La sua soluzione è stata eseguire prima scatti del pupazzo e degli elementi in primo piano su uno schermo verde, quindi rimuovere il pupazzo ed eseguire scatti dello sfondo. Dopodiché ha messo insieme i due scatti, raddoppiando così la già elevata quantità di immagini richieste (24 foto al secondo) per creare un lungometraggio in stop motion.
"A volte utilizziamo l'obiettivo in posizione notevolmente più arretrata, ottenendo una maggiore profondità di campo, in quanto il pupazzo si trova più lontano dall'obiettivo. Dopodiché possiamo intervenire digitalmente sulle immagini grazie all'alta risoluzione di Canon EOS-1D X", afferma Tristan.
Alcuni potrebbero aspettarsi che un film in stop motion venga girato con telecamere cinematografiche, ma per L'isola dei cani la reflex Canon EOS-1D X si è rivelata essere la scelta ideale.
"Il problema di utilizzare telecamere cinematografiche è che acquistare tutte quelle di cui avevamo bisogno sarebbe costato una fortuna. Così abbiamo deciso di sottoporre a test rigorosi numerose reflex prima di scegliere Canon EOS-1D X".
Durante il processo di test, la reflex è stata sottoposta a prove impegnative. Gli animatori (ovvero coloro che muovono i pupazzi in un film in stop motion) hanno utilizzato la funzione Live View della fotocamera per assicurarsi che i pupazzi si trovassero nel punto giusto. Pertanto, la fotocamera doveva essere in grado di gestire una funzione Live View sempre attiva, cosa che si è rivelata un problema per numerose altre reflex testate dal team.
"Le fotocamere che avevamo utilizzato fino a quel punto registravano un surriscaldamento del chip se venivano tenute aperte troppo a lungo. Dovevamo utilizzare delle ventole per raffreddarle. EOS-1D X, invece, ha consentito di ottenere un notevole miglioramento da questo punto di vista", afferma Tristan.
Un'immagine può avere un aspetto molto diverso a seconda che venga scattata nelle ore fredde del mattino o in un caldo pomeriggio.
Un'altra sfida è stata la temperatura ambientale. "Un'immagine può avere un aspetto molto diverso a seconda che venga scattata nelle ore fredde del mattino o in un caldo pomeriggio. Poiché l'omogeneità è importante, in passato abbiamo spesso atteso per ore che la fotocamera raggiungesse la temperatura adeguata per ottenere lo scatto giusto. Il chip di Canon EOS-1D X, invece, si è rivelato essere estremamente stabile e la reflex non ha avuto problemi a mantenere costantemente attiva la modalità Live View. Ecco perché l'abbiamo scelta. È estremamente affidabile, il che è molto importante per noi".
Durante la realizzazione de L'isola dei cani, Tristan ha supervisionato almeno 80 Canon EOS-1D X. "Abbiamo effettuato riprese su 44 set contemporaneamente, per cui abbiamo avuto bisogno di 44 telecamere sempre in operazione, anche se ne avevamo in totale 80, perché dovevamo assicurarci di utilizzare solo quelle che erano pulitissime", afferma.
Dal momento che i film in stop motion includono più foto mostrate in rapida successione, un minuscolo granello di polvere su un obiettivo può comportare l'aggiunta di ore di editing a un processo già di per sé lungo. "La fotocamera si sposta lungo una scena, per cui una particella di sporcizia verrebbe trasferita su tutta l'immagine e potrebbe essere visibile sul volto di un personaggio. [Per questo motivo, sottoponiamo un elevato numero di] fotocamere a un processo di pulizia dopo ogni ripresa per assicurarci che siano perfettamente pulite", spiega Tristan.
Tristan ha lavorato a L'isola dei cani per due anni e tre mesi. Prima dell'inizio delle riprese di un film in stop motion viene creato uno storyboard molto dettagliato, che serve da base per la realizzazione di una versione in stile animato detta "animatic". Quest'ultima offre ai creatori del film un'idea di come appariranno i personaggi quando si muovono e consente di effettuare modifiche (ad esempio nel caso in cui un bambino appaia troppo piccolo rispetto a un cane) prima che vengano prodotti pupazzi con arti mobili, bocche intercambiabili e costumi specifici.
A questo punto, vengono registrati i dialoghi e gli animatori muovono i pupazzi adattando il movimento delle labbra alle battute. "Nel caso del dialogo "Ciao", che potrebbe richiedere sei fotogrammi, gli animatori sapranno dove inizia la C e quanti fotogrammi occuperà", afferma Tristan.
Tristan monitora anche l'illuminazione in tutti i set in cui viene girato un film. Prima delle riprese, crea un resoconto dettagliato di come deve essere l'illuminazione in ogni punto del film. Le sue decisioni dipendono da diversi fattori. "In quale ora del giorno si svolge la scena. Di che colore è la luce. La presenza di effetti speciali spaventosi. Il tono delle emozioni di una scena".
In genere, si inizia a girare quando i set e i pupazzi sono pronti: quando un pupazzo è finito, viene portato sul relativo set e iniziano le riprese di quelle scene. "Nulla è sincronizzato, per cui organizzare e monitorare le scene è probabilmente la parte più impegnativa del lavoro. A volte è un sollievo andare sul set e allestire soltanto le luci", racconta.
"Illumino personalmente 15 set. Non posso fisicamente illuminare tutti e 50 i set [in cui avvengono le riprese ogni giorno], per cui ci sono altri due o tre ragazzi che si occupano delle luci seguendo le mie indicazioni. Tuttavia, controllo di persona ciascun fotogramma prodotto da ogni unità e guardo anche tutti i test di illuminazione, perché il film deve sembrare che sia stato realizzato da un'unica mano, la mia".
La carriera di Tristan nel settore dello stop motion è iniziata nel 2005 per puro caso. "Frequentavo da un paio di anni la scuola di cinema e, poiché mi servivano delle luci, ho chiesto ad alcuni conoscenti che lavoravano presso Aardman (i creatori di Wallace & Gromit) se potevano prestarmi le loro. All'epoca, il team di Aardman era composto da tre uomini, una donna e un cane. Erano estremamente tranquilli. Mi hanno chiesto se avessi impegni per la settimana successiva e, quando ho risposto di no, mi hanno offerto di girare una pubblicità. A quei tempi circolavano parecchi soldi nel mondo della pubblicità e loro erano un piccolo gruppo di persone con tante buone idee desiderose di fare cose stimolanti. Ero soltanto agli inizi e loro continuavano a offrirmi lavoro. Nel giro di tre anno ho girato "I pantaloni sbagliati".
La prima collaborazione tra Tristan e Wes Anderson è stata Fantastic Mr Fox del 2009. "Mi sono messo in contatto con il produttore prima ancora di sapere chi fosse Wes. All'epoca non conoscevo molto il suo lavoro. Ma avevo sentito dire che stavano allestendo una produzione stop motion a Londra, così mi sono recato dal produttore e gli ho mostrato il mio lavoro, che lui ha fatto vedere a Wes".
Wes lavora in modo "non tradizionale" per esprimere la sua visione unica e senza compromessi, afferma Tristan: "Penso che gli piaccia tenersi fisicamente distante dal processo di animazione perché non gli interessa particolarmente se qualcosa è facile o difficile da realizzare. Dice ai suoi collaboratori cosa vuole da loro senza però indicare come.
Fuori dal set usciamo, andiamo a cena insieme, parliamo di vari argomenti. Ma sul lavoro si tiene a distanza. Gli inviamo il materiale e lui ci manda i suoi commenti", afferma Tristan. "Ha fiducia in me, confida nel fatto che possa dargli ciò che vuole e questo è molto importante per entrambi. Svolgo per lui una funzione di supporto dal punto di vista visivo".
Secondo Tristan, il settore offre opportunità per i fotografi specializzati in stop motion, in parte perché ci sono solo cinque persone che operano nel suo campo. Ed è ottimista riguardo al futuro dei film in stop motion. "Penso che il mercato non sia mai stato così promettente come ora. Aardman continua a produrre lungometraggi. Laika [lo studio di animazione artefice di Coraline, ParaNorman e Boxtrolls - Le scatole magiche] ha fatto il suo ingresso nel mercato, cambiando notevolmente le regole del gioco per lo stop motion. Lo studio è in grado di produrre due film in contemporanea e negli ultimi otto anni penso abbia realizzato lo stesso numero di lungometraggi che Aardman ha prodotto in 20 anni. Davvero straordinario".
Come per qualunque altro tipo di fotografia, un buon fotografo specializzato in stop motion deve possedere esperienza pratica e visione creativa. "Per poter esprimere la propria vena artistica, occorrono conoscenze tecniche davvero notevoli. Senza sapere come funziona una fotocamera o conoscere le caratteristiche fisiche degli obiettivi utilizzati, non è possibile esprimersi al meglio", afferma.
"Ruota tutto intorno a ciò che vede il fotografo. Non è sempre necessario far apparire le cose nel modo giusto, l'importante è che risultino belle".
Per maggiori informazioni sulla serie Canon EOS-1D X, visita la pagina del prodotto di Canon EOS-1D X Mark II.
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