LE STORIE

Il re delle foto cinematografiche: i segreti del casting di Gregory Crewdson

Casting hopeful Charlie Fitzhugh poses for Gregory Crewdson in 2007.
Gregory scatta due fotografie di casting per ogni potenziale modello che incontra, una frontale e una di profilo. Scatto realizzato nel 2007 con Canon EOS 5D e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L USM. Foto del casting di produzione, Beneath the Roses, 2003 - 2008. © Crewdson Studio, per gentile concessione della Gagosian Gallery

Il fotografo d'arte Gregory Crewdson è il re delle foto cinematografiche. Le sue fotografie preparate meticolosamente concentrano l'attenzione su ambientazioni ordinarie delle piccole città americane, che vengono trasformate in mondi cinematografici caratterizzati da un'illuminazione che crea atmosfere suggestive e da soggetti passivi imbarazzanti. Con budget di produzione che competono con quelli dei cortometraggi, sul set egli assume il ruolo di regista e ha un approccio elaborato nella sua ricerca dell'immagine perfetta. Inoltre, il casting non gioca un ruolo meno importante nella realizzazione, come ha rivelato la sua partner e casting director Juliane Haim nel documentario che approfondisce i processi del celebre fotografo americano.

Durante il festival Camerimage 2017 tenutosi in Polonia, dove Gregory è stato al centro della scena insieme al regista David Lynch, Juliane ha presentato questo intimo documentario da lei realizzato che descrive la vita sul set con il fotografo d'arte. Nel filmare i preparativi della sua serie Beneath the Roses, una mostra del 2005 incentrata su panorami urbani, inquietanti dissodamenti di foreste e strade deserte, Juliane mette a nudo la ricerca incessante di Gregory per l'immagine perfetta. Il documentario di 24 minuti, dal titolo There But Not There (versione completa di seguito), mostra i processi pratici che si celano dietro questi lavori famosi.

Gregory scatta due fotografie di casting per ogni potenziale modello che incontra, una frontale e una di profilo. Scatto realizzato nel 2007 con Canon EOS 5D e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L USM. Foto del casting di produzione, Beneath the Roses, 2003 - 2008. © Crewdson Studio, per gentile concessione della Gagosian Gallery

"Non amo particolarmente il processo del casting: è semplicemente stressante", ha dichiarato Gregory, quando gli è stato chiesto del soggetto del documentario. "Con qualche rara eccezione, non voglio alcuna interazione tra me e il soggetto. Quando una persona arriva sul set, penso sia importante che avverta una certa tensione e disagio."

La fotocamera è un alibi che ti consente di esplorare tratti che normalmente non esploreresti di persona.

Tuttavia, le immagini del casting realizzate da Gregory con la fotocamera Canon EOS 5D sono fondamentali per stabilire che aspetto avranno le immagini finali. Durante la fase del casting, vengono scattate solo due foto per ogni modello: una frontale e una leggermente di profilo. La quantità di dettagli presenti nelle fotografie finali di grande formato di Gregory fa sì che gli scatti del casting siano fondamentali per stabilire come immortalare al meglio l'essenza di un soggetto. "Sostanzialmente, c'è qualcosa di molto intenso e di voyeuristico nella fotografia", afferma. "Per me è importante che si instauri un'interazione tra la fotocamera e il soggetto. Nell'intero processo c'è un leggero senso di vergogna o di colpa e ciò è importante. La fotocamera è un alibi che ti consente di esplorare tratti che normalmente non esploreresti di persona."

Model Maurice Peterson looks into the far distance for one of his two casting shots.
Come per gran parte del lavoro di Gregory degli ultimi 25 anni, le foto del casting e della produzione finale di alto livello sono tutte ambientate nello Stato del Massachusetts, dove è un "personaggio noto". In questo scatto, Maurice Peterson è in piedi davanti a uno sfondo dorato nell'estate del 2007. Scatto realizzato con Canon EOS 5D e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L USM. Foto del casting di produzione, Beneath the Roses, 2003 - 2008. © Crewdson Studio, per gentile concessione della Gagosian Gallery

"Non mi sento molto a mio agio con la fotocamera", ammette Gregory. "Tuttavia, Canon EOS 5D è diventata un'estensione straordinaria del mio corpo. La adoro. Abbiamo realizzato numerose foto di produzione con la fotocamera, che è diventata una parte importante del processo."

Trovare il soggetto perfetto

I segni di disagio nei potenziali modelli rappresentano una parte importante di ciò che cerca Gregory. "Ha a che fare con il mezzo: la fotografia è un momento bloccato nel tempo, pertanto sei alla ricerca di qualcosa che non è disponibile nell'immediato, piuttosto che di qualcosa di più preciso o ovvio. In un modo o nell'altro, sono sempre alla ricerca di questo senso di intimità in un dato momento."

Il casting può essere strutturato, ma delle volte è molto spontaneo. "Ci sono state occasioni in cui abbiamo visto qualcuno in strada e ho detto: Quella persona deve comparire nell'immagine", afferma Gregory. A quel punto, Juliane l'avvicina per chiedere se desidera partecipare al progetto.

Kate Smith holds a card with her name written on it for her casting shot.
Sebbene sia Gregory a prendere la decisione finale su chi possa comparire nei suoi scatti, una volta scelta la persona, vi è pochissima comunicazione sul set tra il modello e il fotografo. È invece la partner di Gregory Crewdson e casting director, Juliane Haim, a comunicare le indicazioni del fotografo. Scatto realizzato nel 2007 con Canon EOS 5D e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L USM. Foto del casting di produzione, Beneath the Roses, 2003 - 2008. © Crewdson Studio, per gentile concessione della Gagosian Gallery

Negli ultimi 25 anni, Gregory ha ambientato il suo lavoro quasi esclusivamente in un'unica zona del Massachusetts e, pertanto, come lui stesso ammette, è diventato un "personaggio noto". Il team lavora a partire da un copione, essenzialmente una descrizione di una pagina: gli aspiranti del casting la leggono e decidono se desiderano comparire o no nella fotografia. "Spesso mi siedo con loro e mostro alcuni dei suoi libri", racconta Juliane. "Molte volte esclamano: Oh mio dio, riconosco queste immagini."

A one-page description of the photograph The Haircut
Tutte le persone coinvolte nello scatto ricevono una descrizione di una pagina su quale aspetto deve avere la fotografia finale secondo Gregory. Questa è la descrizione della fotografia The Haircut, parte della recente serie di Gregory, Cathedral of The Pines; una descrizione apprezzata così tanto da Gregory e Juliane da essere stata trasformata in una sceneggiatura per un film, dal titolo Reflective Light. Gregory intende dirigere il film nel 2018.

Juliane è una figura costante per i modelli poiché li segue in tutto il processo, dal casting agli scatti. "Sono la persona che sta con loro dietro le quinte, mettendoli a proprio agio con quello che stanno per fare", afferma. "Poi però li accompagno sul set e scompaio. A quel punto, interagiscono con Gregory a distanza. Il suo lavoro è davvero incredibile: ciò che riesce a vedere nei paesaggi e nelle persone raggiunge un livello completamente diverso."

Huck Deisignore successfully posing to feature in a Gregory Crewdson photograph.
Huck è una figura centrale nel film e compare anche nella serie Cathedral of the Pines, realizzata recentemente da Gregory. "I suoi tre tatuaggi di cui lei parla nel film sono diventati fonte di ispirazione per l'emblema dell'albero della serie Cathedral of the Pines", afferma Juliane. "Molti membri della troupe si sono fatti fare lo stesso tatuaggio durante la realizzazione della serie. È stata una sorta di musa per tutti noi." Scatto realizzato nel 2007 con EOS 5D e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L USM. Foto del casting di produzione, Beneath the Roses, 2003 - 2008. © Crewdson Studio, per gentile concessione della Gagosian Gallery

Sul set con Gregory Crewdson

Una volta di fronte a Gregory, i modelli si posizionano in un set che si contraddistingue per una combinazione di luce naturale e artificiale. "Sappiamo dove la luce cadrà, dove si posizioneranno i modelli e cosa indosseranno. Si tratta solo di fare dei piccoli aggiustamenti tecnici in termini di posizione, che riguardano ad esempio le spalle o la testa. Diamo poche istruzioni", afferma Gregory.

Cambiamenti inaspettati a questa visione così precisa, che si tratti di condizioni metereologiche o di un casting che non ha avuto successo, a volte possono creare delle difficoltà sul set. Tuttavia, questi cambiamenti possono portare alla realizzazione dell'immagine finale, ci spiega Gregory: "Lavori duramente per ottenere l'immagine che hai in testa, quindi devi abbandonarla per dedicarti a qualcos'altro: è da questo che deriva la magia. Quando provi a rappresentare in una forma fisica qualcosa che è nella tua testa, proverai sempre un delusione necessaria", dice tra sé e sé. "Eppure, da questa delusione nascerà qualcosa che avrà una vita propria e tu non devi fare altro che accettarlo secondo le sue regole."

Per maggiori informazioni sull'ultimo modello delle fotocamere EOS 5D, EOS 5D Mark IV, dai un'occhiata alla pagina del prodotto.

Scritto da Daisy McCorgray


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