È un momento entusiasmante per lavorare nel mondo della moda, secondo il fotografo, filmmaker e Canon Ambassador spagnolo Javier Cortés. Il settore è molto promettente e i committenti sono aperti a una vasta gamma di possibilità, inclusi i filmati narrativi.
"La moda sta cambiando", sostiene Javier. "La gente vuole qualcosa di più di semplici abiti. In questo momento si può raccontare quasi ogni tipo di storia per la moda. Cerco sempre di produrre qualcosa in più di una semplice foto o di un video, cerco di formulare un'idea.
"Bisogna tenere a mente i fattori estetici quando si tratta di abiti e luce, facendosi aiutare da un creativo per la direzione artistica e lo styling, ma tutto il resto dipende dalle tue idee. Amo la parte creativa: è come un momento senza tempo, qualcosa che prende vita nella tua mente, ed è bellissimo".
MODA
Creare una storia per il mondo della moda
Con una formazione in pittura classica, Javier è da tempo ispirato dagli antichi maestri. "Rubens, Goya, Rembrandt e altri pittori hanno cambiato il mio modo di pensare", afferma. "Ho iniziato a riprodurre la luce usata da questi artisti nelle mie foto. I dipinti sono sempre parte delle moodboard che creo. Trovo ispirazione praticamente ovunque, dal cinema alle persone che incontro e dalle storie che mi raccontano".
Nel film di moda che ha girato, "Beauty is Subjective" (visibile più in basso), ha voluto analizzare i canoni culturali di bellezza femminile attraverso gli occhi di una giovane donna in visita a un museo. Faticando per vedere la prima opera d'arte nascosta da orde di turisti, la ragazza si sposta in una seconda sala per avere una migliore visibilità, ma è distratta dal brusio circostante. Un caldo bagliore proveniente da una terza stanza catalizza la sua attenzione, trascinandola davanti a una scultura iperrealistica di un nudo di donna le cui forme ricordano la mano di Rubens. Ammaliata dalla sua bellezza, la ragazza si siede e comincia ad abbozzare uno schizzo, completamente presa dal momento.
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"Alla fine del filmato si scopre che la scultura è una donna in carne e ossa che prende vita", racconta Javier. "È un mix tra un concetto artistico e un filmato di moda. L'idea è quella di ricordare alle persone che la bellezza è soggettiva, che dipende dal punto di vista. Ora come ora, le "donne reali" e la "vera bellezza" sono una tendenza nel mondo della moda. Penso che sia qualcosa di più di un semplice trend: è un movimento".
Colore, luce e movimento nei video
Javier gioca con la luce e il movimento inserendoli come elementi nella sua narrazione visiva. "Sono ossessionato dall'uso della luce e del colore come parte della storia", afferma. "Ti aiuta a raccontare qualcosa in più, ad aumentare la bellezza e l'estetica".
Secondo Javier, per lavorare con i marchi di moda è particolarmente importante avere una conoscenza approfondita della luce e della color science. È inevitabile che questi marchi abbiano speso enormi somme di denaro per ricercare e perfezionare i colori che usano nei loro capi, per cui assicurarti di poterne garantire l'accuratezza, dandoti anche un margine di manovra in post-produzione, è fondamentale.
"Il grading del colore è uno degli elementi più importanti", sostiene Javier. "I marchi con cui lavoro ne conoscono l'importanza. Di solito spiego quello che voglio fare usando film o quadri come riferimento".
Dopo aver raggiunto un accordo su come procedere, la sfida è assicurarsi di ottenere davvero quel look. "C-Log 3 ha colori più naturali, una saturazione inferiore e più informazioni nelle luci e nelle ombre", afferma Javier. "È molto meglio se vuoi aggiungere del color grading in post-produzione".
Per "Beauty is Subjective", lo studio è stato inondato dalla luce diurna naturale, e Javier ha fatto ricorso a teli neri per creare sacche di oscurità e controllare il contrasto, aprendo e chiudendo le veneziane per regolare l'entrata della luce naturale. "La luce della stanza può essere completamente modificata semplicemente applicando alcune piccole accortezze. All'inizio utilizzavo moltissima luce nelle mie foto e nei miei video, ma ora ne utilizzo meno a ogni sessione.
"Adoro la luce naturale", continua. "Cerco sempre di trovare il momento perfetto. Non ha senso utilizzare 20 faretti per ricreare la luce del sole quando si può sfruttare quella vera".
Riprese video e fotografie: 5 miti sfatati
Javier ritiene che lo sviluppo delle fotocamere del sistema EOS R, con le loro capacità in condizioni di scarsa illuminazione e l'integrazione di C-Log 3, supporti davvero l'utilizzo di un'illuminazione ridotta. "La sensibilità di queste fotocamere è incredibile", afferma. "Puoi ottenere risultati molto professionali usando come luce pilota un flash o le luci disponibili sul posto".
Per chi compie il grande salto e passa da una reflex digitale o mirrorless a una videocamera cinematografica come Canon EOS C200, Canon EOS C300 Mark III o EOS C500 Mark II, esiste anche l'opzione di riprendere in formato Cinema RAW Light. Questo profilo cromatico ti offre la possibilità di riprendere completamente in formato RAW, con tutta la relativa qualità, ma con file di dimensioni più piccole e alti livelli di flessibilità in post-produzione, poiché la curva gamma e i parametri di elaborazione non sono impostati al momento dell'acquisizione.
Tecnologia all-inclusive
Per Javier esistono alcuni fattori chiave per scegliere un corpo macchina adatto a un particolare servizio. Può essere fisicamente flessibile e muoversi come vorrebbe? E quel corpo supporta il tipo di formato in cui vuole riprendere?
Per girare "Beauty is Subjective", Javier, che ha sempre lavorato con Canon, ha abbinato la fotocamera Canon EOS 5D Mark IV ai suoi obiettivi EF serie L preferiti: Canon EF 35mm f/1.4 L II USM, Canon EF 50mm f/1.2 L USM e Canon EF 85mm f/1.4 L IS USM. Ora abbina Canon EOS C200 e Canon EOS R5 agli obiettivi Canon RF 50mm F1.2 L USM e Canon RF 28-70mm F2 L USM per la maggior parte dei suoi servizi di moda.
Quando il movimento è fondamentale, Javier utilizza principalmente Canon EOS R5 o EOS R6. "Per alcune pubblicità, è necessario posizionare la fotocamera ad angolazioni complicate, per esempio attaccata al corpo di un attore", spiega. "Le uso anche per le riprese di documentari o documentari di moda di media lunghezza".
Per "Beauty is Subjective", Javier ha mantenuto, come preferisce, una configurazione semplice, che includeva un gimbal di tipo base, per una maggiore fluidità delle riprese video in movimento, e qualche punto luce. Quando le modelle e le comparse sono arrivate sul set, il museo ha cominciato a prendere forma. Per creare gli spazi per le foto e il video sono state posizionate delle semplici pareti bianche, che hanno creato gli ambienti della galleria d'arte, i corridoi e perfino un ascensore.
Girando in 4K a 25 fps Javier ha realizzato riprese video in alta risoluzione, mentre il Full HD a 50 fps gli ha consentito di riprodurre le immagini in slow motion. "L'utilizzo di frame rate diversi mi apre a maggiori possibilità durante la fase di editing", afferma Javier. "Uso il 4K perché a volte serve tagliare o stabilizzare le immagini in un secondo momento e perché riesce a catturare un maggiore livello di dettaglio. In alcuni scatti ho fatto ricorso al Full HD perché volevo registrare più fotogrammi al secondo da poter usare per la slow motion".
Le schede di memoria ad alte prestazioni si sono rivelate ideali per la registrazione in 4K, grazie alle rapide velocità di scrittura fino a 160 MB/s. Per gestire gli enormi volumi di dati generati dalla registrazione in alta risoluzione, Javier ha utilizzato schede da 64 GB effettuando regolarmente backup in dischi rigidi da 1 TB.
Canon EOS R3 ed EOS R5 presentano due slot di memoria, uno slot SD universale e un secondo slot CFexpress per la registrazione di video ad alta risoluzione, come 8K RAW o ALL-I e 4K fino a 120p. Questo offre a registi come Javier tutta la flessibilità di cui hanno bisogno per poter riprendere con il ritmo, lo stile e il formato richiesti in qualsiasi momento.
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