L'obiettivo di cui il fotografo naturalistico Christian Ziegler non potrebbe fare a meno

Nella nostra serie Couldn't Work Without, chiediamo a importanti fotografi e registi di rivelare il loro kit essenziale. Anche se molte delle immagini più celebri del fotografo naturalistico Christian Ziegler sono state scattate utilizzando obiettivi grandangolari e flash con comando a distanza, spiega che l'attrezzatura di cui non potrebbe fare a meno è l'obiettivo Canon EF 300mm f/2.8L IS II USM.

Dalla sua prima escursione in una foresta pluviale tropicale durante un viaggio in Thailandia all'età di 19 anni, il Canon Ambassador Christian è diventato famoso a livello internazionale per i suoi reportage della natura nella foresta pluviale tropicale. Ha conseguito un master in biologia tropicale, vive e lavora a Panama come addetto alla comunicazione presso lo Smithsonian Tropical Research Institute, e collabora di frequente con National Geographic e riviste scientifiche e fotografiche internazionali.

Una soluzione efficiente e flessibile

Per questo incarico, continua Christian, "volevo catturare primati e uccelli schivi, specialmente i bucerotidi". Questo significava scattare a distanza, spesso a mano libera. Ma sapeva di poter contare sulle elevate prestazioni e sulla qualità ottica di Canon EF 300mm F2.8L IS II USM serie L, con lo stabilizzatore d'immagine a 4 stop e il rilevamento automatico del panning. È stato in grado, ad esempio, di catturare ritratti del presbite dorato di Gee, una scimmia sfuggente e altamente a rischio che vive sulle cime degli alberi.

"Di solito inseguivo le scimmie correndo attraverso la foresta, mentre loro si muovevano velocemente tra le chiome degli alberi. Dovevo essere veloce e questo obiettivo mi ha aiutato molto. Spesso guardo a lungo attraverso la fotocamera, in attesa di una determinata espressione. Con questo obiettivo, ero molto più fiducioso perché pesa poco e ha un'ottima risposta".

Per una maggiore flessibilità in movimento, Christian ha abbinato Canon EF 300mm F2.8L IS II USM con Canon Extender EF 1.4x III e Canon Extender EF 2x III. Ha trovato entrambi ideali come attrezzatura aggiuntiva, infatti ha potuto aumentare la lunghezza focale dell'obiettivo senza compromettere la qualità dell'immagine. "Entrambi funzionano molto bene con EF 300mm F2.8L IS II USM", afferma. "È così nitida che non riesco a capire la differenza nell'immagine finale, con o senza convertitore".

Con il suo rapido e silenzioso autofocus e la funzione di messa a fuoco manuale continua elettronica disponibile senza dover disattivare la modalità AF, Canon EF 300mm F2.8L IS II USM ha permesso a Christian di realizzare la sua visione creativa, a prescindere dalle esigenze del momento.

L'altro kit di Christian per fotografare la fauna selvatica

Per l'incarico in Bhutan, Christian ha portato con sé anche l'obiettivo Canon EF 600mm F4L IS II USM, oltre a Canon EF 100mm F2.8 Macro USM e a un paio di zoom, Canon EF 16-35mm F2.8L III USM e Canon EF 24-105mm F4L IS USM. Ha usato tutti questi obiettivi con il corpo di Canon EOS-1D X Mark II.

Inoltre, ha portato la fotocamera mirrorless full-frame Canon EOS R e l'obiettivo zoom Canon RF 24-105mm F4L IS USM.

"EOS R è stata un'ottima fotocamera con cui sperimentare e funziona molto bene in condizioni di scarsa illuminazione. In Bhutan ho soggiornato in un villaggio remoto in occasione di una festa annuale, durante la quale vengono portati rami ardenti in ogni casa per scacciare gli spiriti maligni dal villaggio. Il rituale avviene di notte e quindi l'illuminazione poteva rappresentare un problema, ma i risultati con EOS R sono stati impressionanti".

Nel corso dell'intera carriera, i lavori di Christian hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui diversi premi nei prestigiosi concorsi Wildlife Photographer of the Year e World Press Photo. Pertanto, quali consigli dà a coloro che vogliono seguire le sue orme?

"È dura. Più di ogni altra cosa, si deve amare il lavoro ed essere perseveranti, essere assolutamente coerenti e imparare il più possibile", risponde. "Ma abbiamo bisogno continuo di persone che raccontino storie sugli ecosistemi tropicali a un ampio pubblico. Penso che abbiamo bisogno di prospettive diverse per raccontare queste storie della natura, sicuramente più donne e persone di diversa provenienza".