5. Tenere conto dei flussi di lavoro a distanza
Grazie ai progressi della tecnologia è ora possibile lavorare all'editing di file 4K collaborando da luoghi diversi, come ha scoperto il filmmaker e fotografo Clive Booth mentre filmava McCullin in Kolkata, un documentario che segue Sir Don McCullin, leggenda del fotogiornalismo, in India.
Rientrato nel Regno Unito con oltre 15 ore di riprese, Clive ha dovuto affrontare un lungo e costoso soggiorno a Londra per lavorare all'editing. "Stavo cercando una soluzione che mi permettesse di lavorare da 160 miglia di distanza, nel Derbyshire", racconta. Team Projects, integrato in Adobe Premiere Pro, After Effects e Prelude, ha permesso a Clive e al suo editor, Tristram Edwards, di lavorare a distanza ma in collaborazione.
"Ognuno di noi aveva un'unità drive e lo stesso progetto caricato sul proprio computer", spiega Clive. "Team Projects accede alle stesse risorse nello stesso albero di file e abbiamo condiviso gli schermi". Clive è stato in grado di guardare Tristram mentre lavorava al progetto e poi, quando voleva vedere la nuova modifica, di caricarla sulla sua seconda schermata con il semplice tocco di un pulsante.
"È rivoluzionario", afferma Clive. "Una volta che sai di poterlo fare, è liberatorio. Mi capita spesso di collaborare e questo flusso di lavoro non è stato diverso: era come essere lì di persona. Ora è possibile lavorare a tantissime cose da remoto".