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La nuova generazione di fotoreporter: il ruolo dei video nel futuro del fotogiornalismo

An overhead shot of photojournalism students at Visa pour l'Image assessing their portfolios.
Thomas Borberg, caporedattore fotografico presso Politiken, è stato uno dei professionisti che si è rivolto agli studenti europei e mediorientali in occasione dell'evento Visa pour l'Image 2019. Uno dei consigli che ha offerto agli studenti è stato di esplorare diversi formati per la creazione della loro narrazione visiva. © Paul Hackett

Con un pubblico che sempre più spesso accede alle informazioni da canali digitali basati su immagini rispetto a quanto non faccia dalla stampa tradizionale e che preferisce i video alla parola scritta, che importanza rivestono i video per la carriera di un fotogiornalista se confrontati con le fotografie? Questa è stata la domanda alla base del Canon Student Programme presso il festival di fotogiornalismo Visa pour l'Image 2019, tenutosi a Perpignan, Francia.

Canon ha continuato a profondere il proprio impegno per ispirare e istruire la prossima generazione di fotoreporter, invitando all'evento oltre 240 studenti di fotografia da scuole e università europee e mediorientali. In quest'occasione gli studenti hanno potuto conoscere i professionisti leader del settore, che hanno messo a disposizione la propria esperienza e numerosi consigli per muoversi in questo ambiente in continua evoluzione.

Durante la Professional Week (dal 2 al 7 settembre), gli studenti hanno partecipato a conferenze, tour guidati, valutazioni di portfolio e proiezioni. Hanno incontrato diversi professionisti del settore, tra cui il giornalista, docente ed ex Direttore della fotografia di AFP Francis Kohn, il caporedattore fotografico della testata danese Politiken Thomas Borberg e la fotogiornalista vincitrice di premi e Canon Ambassador Ilvy Njiokiktjien.

"Visa è la miglior piattaforma mondiale per incontrare i professionisti. A Perpignan i giovani fotografi possono incontrare esperti del The New York Times, del Washington Post, del National Geographic, di Stern, di Paris Match: il mondo intero", spiega Jean-François Leroy, direttore di Visa pour l'Image. "Per quel che mi riguarda, ci sono almeno 40 giornali e riviste nel mondo che investono tempo e denaro nella produzione di storie di successo: oltre 30 di loro partecipano a Visa pour l'Image. I giovani risparmiano venendo qui, perché non devono viaggiare fino a New York o Los Angeles, Berlino, Francoforte o Roma; possono incontrare tutti nello stesso luogo".

A group of students at Visa pour l'Image discuss the images on the table in front of them.
Gli studenti hanno partecipato alle valutazioni dei portfolio condotte da diversi redattori fotografici, tra cui Fiona Shields del Guardian e Dimitri Beck del Polka.
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Fondere video e fotografie nella narrazione visiva

Parlando del suo progetto a lungo termine Born Free, la Canon Ambassador Ilvy ha raccontato di come abbia avvertito l'esigenza di girare il suo primo video non appena giunta nel campo dei Kommandokorps per i ragazzi di etnia Afrikaner in Sudafrica. Nel 2011 Ilvy non si era ancora mai spinta in questa direzione: ciononostante, affiancata dalla sua collega giornalista Elles van Gelder, sentiva che sarebbero servite delle riprese per raccontare la storia nella sua interezza.

Da quando ha realizzato questo suo primo progetto video con l'ausilio delle informazioni reperite sul web e la fotocamera Canon EOS 5D Mark II (vincendo il premio World Press Photo, che le ha cambiato la vita), Ilvy ha continuato a sfruttare i video. Ha mostrato agli studenti come combina i video con le sue fotografie, illustrando in che modo i due mezzi si integrano a vicenda.

L'idea di unire video e foto ha avuto un forte impatto sugli studenti. "Il mio cuore appartiene alla fotografia, ma mi piace saper realizzare anche dei video", ha spiegato Emma Egede Skafte dell'università DMJX a Copenaghen, Danimarca. "E amo poter combinare le due cose, come quando produco una serie fotografica utilizzando un video come supporto.

"Credo che i video aggiungano un ulteriore livello di narrazione e funzionino bene affiancati alla fotografia. Quando guardi la foto di qualcuno e pensi alla sua personalità, è incredibilmente interessante vederne i fotogrammi in movimento che ti permettono di conoscere la persona, ascoltare la sua voce, guardarla negli occhi e vedere in che modo le sue espressioni facciali si modificano".

A group of photojournalism students sat on the floor at Visa pour l'Image 2019 eating their lunch and looking at their Canon cameras.
Gli studenti si sono uniti ai numerosi fotografi presenti alle valutazioni dei portfolio durante la Professional Week...
Photojournalism students in a lecture hall at Visa pour l'Image 2019.
…in un ricco programma di conferenze e proiezioni.

Nadine Mabinda Kinzumba, studentessa dell'Università di Scienze applicate di Novia a Jakobstad, Finlandia, racconta: "Ho realizzato molti video in passato, ma ora sono più interessata alle fotografie. È fantastico poter combinare le due cose. Con le fotografie puoi immortalare un secondo del momento, mentre con i video puoi rappresentarlo nella sua interezza: puoi scegliere l'uno o l'altro mezzo in base a ciò che desideri mostrare.

"Ho studiato sociologia dei mass media prima di imbarcarmi nella fotografia, quindi ho ricevuto un'estesa formazione sui video in quel corso di studi. Credo che acquisire competenze video sia assolutamente fondamentale per la prossima generazione di fotogiornalisti: se sai realizzare sia foto che video puoi esplorare di più, esprimerti meglio e far esprimere meglio gli altri".

Javier Cortés holds a Canon EOS 5D Mark IV to film a fashion video.

Aggiungere i video al proprio bagaglio di competenze

Il fotografo di moda Javier Cortés si occupa di video per clienti in tutto il mondo, sfatando il mito secondo cui non è possibile essere fotografi e al contempo videomaker.

Un dilagante interesse per i video

Gli studenti non si sono limitati a parlare delle opportunità creative e narrative offerte dai video: uno dei temi comuni per le loro future carriere è stato il vantaggio di saper offrire contenuti video oltre alle fotografie.

Anastasia Shvachko, studentessa di Scienze e Arti applicate presso l'Università di Hannover in Germania, ha dichiarato: "Sono sempre stata affascinata dalla bellezza dei filmati e dalla miriade di opportunità creative che offrono. Inoltre, quando un cliente si rivolge a te per un filmato per un'azienda, un video breve per Facebook o per YouTube e richiede anche un paio di ritratti e altri scatti, in genere non è disposto a pagare due diversi professionisti, poiché il prezzo raddoppierebbe".

Lando Hass, studente di Scienze e Arti applicate all'Università di Hannover, ha aggiunto: "Acquisire competenze video è fondamentale. Ho avuto modo di parlare con colleghi di vasta esperienza, scoprendo che se gli viene richiesto di produrre video non hanno idea di come fare. Per coloro che stanno appena iniziando, però, non credo sia possibile imbarcarsi in questo lavoro senza disporre di conoscenze in materia di video".

Emma Line Holm Sejersen, studentessa presso la DMJX, ha affermato: "Durante il tirocinio il mio capo cercava di incorporare i video sempre più, utilizzando un gran numero di audio, qualche spezzone video e aggiungendo fotografie sulla base audio. Trovo che il missaggio dell'audio sulle fotografie sia un modo interessante per fare storytelling, in quanto non ci si accorge davvero che non si tratta di un video. L'audio ha creato l'atmosfera che solitamente creano le immagini in movimento".

Tuttavia, non tutti gli studenti condividevano la stessa opinione. "Effettuare riprese video è un lavoro completamente diverso", ha affermato Nina Kinkade Gogny, studentessa presso la scuola Gobelins di Parigi. "La bellezza della fotografia sta nel congelare un momento. Con i video, si tratta di qualcosa di più simile alle notizie. Semplicemente non è la stessa cosa".

A group of students and a mentor at Visa pour l'Image discuss the images on the table in front of them.
Gli studenti di fotografia e fotogiornalismo hanno appreso nozioni dai professionisti che hanno valutato i loro portfolio. © Paul Hackett

Come aggiungere i video alle proprie competenze

Mettendo a confronto la facilità di realizzazione delle foto con quella dei video, Emma Egede Skafte si è detta sicura di sé riguardo alle proprie capacità: "Dove studio io [presso la DMJX] metà della didattica ruota attorno ai video, perché l'università riconosce l'estensione della loro diffusione e la crescente domanda del mercato. Prima non avevo avuto granché a che fare con i video, ma durante i miei studi sono stati un argomento ricorrente. Mi piacciono".

Altri studenti, come Anastasia, hanno cercato opportunità esterne per acquisire competenze ed esperienza nel campo dei video: "Per apprendere nozioni sui video ho svolto un tirocinio presso una piccola agenzia multimediale ad Hannover, fondata da ex studenti di fotografia della mia università. È stata un'esperienza fantastica, dove ho imparato a utilizzare gli strumenti e come muovermi. I video sono un po' più complicati delle fotografie, non è facile imparare in autonomia".

Emma Line Holm Sejersen si è trovata d'accordo sull'affermazione che effettuare riprese video costituisca un ulteriore gradino di apprendimento per i fotografi avvezzi alle normali foto: "Girare video è piuttosto difficile, soprattutto quando si vuole ottenere una buona qualità dell'audio". Quando l'audio non è buono, l'intero filmato va a rotoli. Mi sto lanciando in questo mondo proprio ora, utilizzando una fotocamera Canon EOS 6D per le registrazioni e cercando di fare del mio meglio. Qual è la cosa peggiore che può accadere? Non sono sicura se le aspettative che ho sul mio lavoro siano più alte di quelle dei miei clienti, ma i video mi piacciono molto e credo abbiano un incredibile potenziale".

Scopri tutte le storie di Canon sulla pagina dell'evento Visa pour l'Image.

Scritto da Ella Taylor & Matthew Bowen


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