Sostenendo Valore D, Canon intende contribuire a realizzare programmi di sviluppo rivolti a tutta la popolazione aziendale che includono incontri formativi, sharing lab, e-learning, mentorship, academy, per incoraggiare lo sviluppo di una leadership e di comportamenti inclusivi.
Per Canon, l’8 marzo rappresenta un momento particolarmente significativo per riflettere sulle storie delle donne di tutto il mondo e sulla situazione dal punto di vista dell’uguaglianza di genere. In questo senso, Guia Besana ed Elisa Iannacone sono, con i loro progetti, ‘ambasciatrici’ anche dei messaggi e dei valori del brand. La fotografa Guia Besana e la videomaker Elisa Iannacone raccontano il loro impegno professionale contro la discriminazione e a sostegno dell’inclusività e della Gender Equality.
Il progetto fotografico di Guia Besana dal titolo "Strangely Familiar" nasce da una sua personale esperienza di malattia - che le aveva deformato il volto a causa di una paralisi temporanea - e dalla vera storia di Julia Pastrana, una donna che nel XIX secolo veniva mostrata come fenomeno da baraccone nello spettacolo dal titolo "La donna più brutta del mondo”. Con gli scatti di "Strangely Familiar" Guia ha voluto analizzare l’isolamento, la solitudine e anche la resilienza delle donne considerate ‘diverse’ dal punto di vista esteriore ed estetico. Le donne spesso sentono la pressione di essere perfette. In particolare, una delle immagini di questa raccolta, è stata ispirata dal ricordo di quando Guia era seduta sull'autobus e tutti la guardavano. Una donna, in particolare, sembrava disgustata. Da qui, è nata la foto che riprende un gruppo di persone nella nebbia, come ad indicare la casualità con cui si nasce in determinati luoghi o circostanze. Un tempo gli spettacoli da baraccone esistevano per far sentire meglio le persone, mostrando che la vita di altri poteva essere peggiore della propria. Questo fenomeno esiste ancora oggi: osserviamo e giudichiamo la vita degli altri sui social media come su quell'autobus.
L’impegno di Elisa Iannacone, attraverso i suoi video, è quello di far conoscere le storie di donne sopravvissute a traumi e, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, puntare i riflettori su ciò che ancora resta da fare nel settore del cinema e della fotografia per superare la diseguaglianza di genere. Elisa è portavoce di un forte messaggio di denuncia essendo, lei stessa, sopravvissuta ad abuso. Un’esperienza che drammaticamente e inevitabilmente ha influenzato la sua carriera professionale, fortemente incentrata sulle donne che vivono situazioni traumatiche come evidenziato anche dalla sua ultima mostra multimediale itinerante dal titolo The Spiral of Containment: Rape's Aftermath (La spirale del contenimento: le conseguenze dello stupro). Il progetto sottolinea le conseguenze di questo atto violento attraverso la fotografia, un paesaggio sonoro immersivo e un ologramma. Un’opera che è stata sviluppata nel corso di vari anni e ricorre all'arte come a uno strumento di guarigione. Ogni immagine è la traduzione visiva della storia personale, un grido collettivo di un'esperienza condivisa.
“La Giornata Internazionale della Donna è un’occasione per porre l’attenzione sui temi legati alla parità di genere e sulle disparità che ancora oggi fanno parte del retaggio culturale del nostro Paese.” Dichiara Mauro Trucchia, HR Director di Canon che prosegue: “Canon promuove la partecipazione attiva delle donne e si impegna a fornire pari opportunità in base alle capacità e un trattamento equo a tutti, indipendentemente dal genere, formulando piani d'azione e sviluppando progetti volti a creare una partecipazione inclusiva”.